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risorgive a secca

 

di Massimo Magliocco

 

La pesca a mosca secca in risorgiva, ci fa tornare nel passato e ripensare alle chalk stream inglesi dove le verdi e pulite rive degradano dolcemente verso le acque.

Con il termine risorgiva, o per coloro che amano chiamarle in inglese chalk stream, si intendono tutti quei corsi d'acqua a fondo calcareo con una corrente lenta e con acqua cristallina. Queste caratteristiche danno come risultato un forte sviluppo della vegetazione subacquea, ma ancor di più, un enorme quantità di insetti. Ora se è vero che la pesca a mosca è finalizzata ad ingannare le trote con una imitazione di insetto, quale miglior posto della risorgiva esiste per tale tecnica? Sembra così ma non tutti i pescatori a mosca la pensano allo stesso modo nei confronti di questa tipologia di acque, ed infatti c'è chi le ama alla follia e chi non dico che le odia, ma le relega all'ultimo posto delle mete preferite. I primi sono quelli che pescano sia a secca che a ninfa e che quindi riescono durante l'arco della giornata di pesca a sfruttare appieno le sue potenzialità, mentre tra i secondi potrebbero esserci coloro che pescando solo a secca, vedono fortemente limitato il loro tempo utile. Ma se questo può essere vero, è altrettanto vero che nel periodo in cui le trote bollano in superficie, oltre che realizzarsi tutto in uno scenario straordinario fatto di acqua cristallina e purissima, nonché, almeno in quelle risorgive che lo possiedono, in un paesaggio fantastico accompagnato da una tranquillità a volte esagerata, mettono in atto un comportamento talmente esasperato nei confronti della selettività in relazione alla mosca, che rendono il tutto altamente sportivo e quindi di tutto rispetto anche per coloro che amano solo la secca. Pescare a secca in risorgiva è veramente un grosso impegno, non solo in relazione all'artificiale da impiegare, ma anche nei confronti della tecnica da utilizzare in particolar modo per combattere i dragaggi che in acque come queste, cioè decisamente 'compatte' e dall'andamento costante, diventano terribilmente ostici da sconfiggere. Vediamo come comportarsi nei momenti in cui le trote indirizzano i loro interessi a ciò che succede in superficie e come evitare clamorosi cappotti.


LE TROTE

Prima di scendere nei particolari tecnici, vediamo come le trote che abitano questi luoghi si comportano e che tipo di carattere possiedono. Se la trota di torrente possiede un carattere particolarmente timoroso e schivo, in particolar modo di fronte all'uomo, quella di risorgiva ne possiede un altro molto diverso. Con questo non voglio dire che il salmonide di chalk stream sia un essere che non ha paura, ma che rispetto a quella di torrente, vuoi per l'ambiente in cui vive fatto di livelli alti che la rassicurano e di rigogliosa vegetazione subacquea che le dà riparo in qualsiasi momento, vuoi perché proprio i luoghi dove si snoda una risorgiva sono frequentati da molti più pescatori e comunque dall'uomo in genere e che rende quindi questa figura per così dire un po' più familiare al salmonide che vive in queste acque, questi fattori le danno più sicurezza e tranquillità. Inoltre la presenza di cibo che qui è molto regolare, ha fatto si che il carattere della trota di chalk stream, in generale, sia per le fario che per le iridee, si sia plasmato in modo tale da conferirle una razionalità che certo non è riscontrabile nella "sorella" di torrente che tutto sommato è sicuramente meno fortunata. Infatti mentre per quest'ultima la ricerca di cibo diventa questione di vita o di morte praticamente tutti gli istanti della giornata, particolare riscontrabile nella pesca in caccia dove la nostra amica può salire su una imitazione a galla in un momento in cui non vi è schiusa ed in qualsiasi istante della giornata, per quella di risorgiva il discorso è del tutto diverso. Basta affacciarsi sulla riva e vederla pinneggiare sul fondo e scartare in continuazione per mangiare le ninfe che si distaccano dalle piante. In questi momenti tentarle a secca e quindi in caccia, significa perdere del tempo. Quando poi la si vede salire e posizionarsi sotto il pelo dell'acqua ed iniziare a bollare su degli insetti in schiusa, difficilmente si degna a prendere "sotto", cibandosi rispettando certi orari. La differenza che esiste tra il carattere della trota di torrente e quella di risorgiva, può essere sintetizzata in:

la trota di torrente è:

  1. molto selvatica a causa dell'ambiente in cui vive fatto di mille insidie, poca acqua, e dalla scarsa presenza dell'uomo
  2. il fatto di vivere in certi ambienti, l'ha portata a doversi adattare a tutte le circostanze, e quindi a mangiare a galla più o meno durante tutto l'arco della giornata
  3. se non la si cattura al primo lancio diventa poi difficile ritentarla, questo è comunque dovuto sempre al suo carattere schivo e timoroso
  4. di conseguenza la sua selettività non è affatto esasperata facendola così essere di poche pretese

la trota di risorgiva è:

  1. poco timorosa, infatti tollera abbastanza bene rumori, ferrate a vuoto, su e giù della coda
  2. per contro è molto selettiva nei confronti della mosca, questo suo modo di fare è dovuto alla grossa quantità di insetti presenti
  3. difficilmente la si cattura per caso; di norma, se l'artificiale non è quello del momento, si avranno risultati scarsissimi o nulli
  4. è estremamente difficile che possa salire su una mosca secca se non è in atto una schiusa, tentarla in questi momenti significa perdere del tempo

FARIO E IRIDEA DI RISORGIVA

In linea di massima questo carattere razionale delle trote di risorgiva è valido per fario e iridea. Ma se vogliamo scendere in particolari tra le due razze di salmonidi esiste una diversità di comportamento sostanziale che ne diversifica le abitudini e il modo di vivere in genere. La fario tende a mangiare in superficie l'insetto della schiusa del momento, non mostrando interesse ad altra imitazione che non sia quello più rassomigliante al naturale. Questo comportamento è simile per tutte le altre fario presenti, cioè che lo stesso tipo di mosca verrà mangiato anche dalle altre. In effetti la storia della mosca e più precisamente quella inerente alla costruzione degli artificiali, ha avuto il suo sviluppo in questi luoghi proprio nei confronti della fario segnando delle matrici fondamentali legate alla ricerca della compiutezza, dell'ideale in fatto di rassomiglianza. L'iridea invece, quando è in atto una schiusa, può essere insidiata con delle mosche diverse, che abbiano comunque tutte una siluette e dei colori simili tra loro, ma nello stesso momento può sviluppare una selettività esasperata verso un insetto preciso anche nei momenti in cui è in atto una schiusa mista, generando nel pescatore una grossa difficoltà nella ricerca dell'artificiale da impiegare. La sua "stravaganza" alimentare fa si che l'iridea possa prendere a galla e quindi bollare, chiaramente con una continuità relativa, anche se non è in atto una schiusa tale da poter sviluppare un interesse idoneo a portarla sotto il pelo dell'acqua. Fario sicuramente razionale e decisamente schematica nell'alimentarsi, e iridea invece un po' più bizzarra ed estrosa. Ma non si deve mai dimenticare che entrambi i salmonidi che vivono in risorgiva, sono comunque diversi nel comportamento da qualsiasi altra trota sia di torrente, del piano e del fondovalle.


TECNICA

Quando i salmonidi pinneggiano tra gli erbai attirati delle grossa quantità di ninfe che si staccano da questi, come dicevamo, non si interessano assolutamente a quello che succede in superficie. Ma nel momento in cui le trote iniziano a stazionare più in alto allettate delle ninfe che prendono la via della superficie allora è bene prepararsi. Di solito le ninfe di superficie hanno verso le trote una grossa attrattiva. Quando spuntano le Dun e cominciano le vere bollate, allora diventa importantissimo capire cosa le trote stanno mangiando. Fondamentale risulta essere la taglia che ad inizio stagione si aggira sul 14/16 con colori più scuri, scendendo fino al 20/22 alla fine della primavera fino a settembre con i colori decisamente più chiari. L'azione di pesca vera e propria, si svolge 'battendo' le postazioni che di solito prendono le trote, ovvero i cosiddetti corridoi cioè quelle zone tra la vegetazione subacquea, i sottoriva e le zone prive di vegetazione. A causa delle 'scodate' che gli erbai creano, si generano delle microtensioni superficiali che producono non pochi problemi legati al dragaggio. Di conseguenza, lanci appropriati sono indispensabili per non addannarsi l'anima nel ricercare nella mosca la causa degli innumerevoli rifiuti. La quantità di insetti in schiusa e la lunga durata nel tempo, ha il potere di richiamare in superficie anche le trote di grossa dimensione le quali spesse volte, producono delle piccolissime bollate che ad un occhio inesperto sono sottovalutate. Sempre le impercettibili bollate sono da addebitare alle spinner spent. La relativa imitazione, non dovrebbe mai mancare nelle scatole dei pescatori, i quali invece le utilizzano con parsimonia. Le bollate sulla sponda opposta di solito rappresentano un banco di prova impegnativo, a causa della precisione che bisogna mettere nel lancio. Fin quando le bollate non hanno preso un ritmo costante e bene attendere qualche tempo prima di lanciare la nostra mosca lasciando cosi che la trota assuma il cosiddetto ritmo delle bollate. Quando una bollata si ripete in tempi decisamente più lunghi della norma, probabilmente stiamo di fronte ad un esemplare di grossa mole. L'errore è quello di insistere nel lanciare tra le due bollate. Infatti la regolarità di queste deve indurre il pescatore a presentare l'artificiale nel momento giusto ed al punto giusto, avendo così buone probabilità di successo. Agganciata una trota di buone dimensioni, conviene trazionarla verso valle, evitando un tira e molla pericoloso. Molte volte le trote allamate si rifugiano tra gli erbai. Queste situazioni se gestite male rischiano di compromettere la cattura. In questi casi conviene lasciare la lenza lenta senza trazionare, aspettando che la trota molli, oppure tendere la coda e dare dei colpetti sull'impugnatura della canna, i quali, trasmettendosi fino al muso del salmonide, potrebbero farlo muovere. L'utilizzo di imitazioni di tricotteri risulta essere fondamentale. In effetti questi insetti abbondano in queste acque, facendo sbizzarrire i pescatori sulla scelta delle imitazioni. Oltre che alle mosche imitanti l'insetto adulto fatte pattinare a dovere, trovo "micidiale" quella dello stadio di emergente che deve trovarsi un pò sotto la superficie dell'acqua come quelle ideate da La Fontaine.


GLI ARTIFICIALI DA RISORGIVA

Tutti noi abbiamo delle preferenze verso degli artificiali di cui abbiamo sperimentato l'efficacia nel tempo. Qui di seguito è riportata una lista di alcuni di quelli che sicuramente rispondono bene in questo genere di acque.

in presenza di ninfe di superficie:

  • emergenti di effimera, tutti i tipi realizzabili, più semplici possibili come per esempio quelle che hanno il ciuffetto di cul de canard e un giro di filo di montaggio per corpo, e di tricottero. Queste ultime risultano ancor più adescanti se il corpo viene fatto in polipropilene al quale abbiamo strappato alcune fibre. In questo modo le bollicine d'aria che restano intrappolate tra queste fanno scattare la molla alla trota.
  • per le Dun, vanno bene le classiche oppure quelle montate con materiali e tecniche nuove, tutte comunque su ami 18 / 14 a seconda della stagione. Stesso discorso va fatto per le Spinner, queste con ami 16/18. Le immancabili Devaux 836 e 837 amo 14, oltre ad una serie di terrestrial come le varie formiche nere e rosse e i Beetles su ami diversi.
  • le sedge invece vanno considerate tutte sia quelle classiche con il montaggio con le ali a capanna che quelle costruite con le ali in pelo di cervo e simili, ma fuori schiusa, vanno fatte assolutamente pattinare.
  • in estate imitazioni chiare e ridotte di amo fino al 22
  • le Spinner Spent, sono di una importanza unica. Ogni pescatore deve assolutamente tenerne nella scatola porta mosche. Queste mosche vanno utilizzate quando le trote si cibano con molta "pigrizia" in superficie generando piccoli cerchi sull'acqua e quando non si riesce a vedere di cosa le trote si stanno cibando.

ATTREZZATURA

Pescare in risorgiva a secca è senza dubbio meno impegnativo di quando si opera in torrente, se non altro per un discorso legato alle correnti e di conseguenza alle spinte dell'acqua che il torrente inevitabilmente produce. Per pescare a secca in risorgiva, vanno bene canne dalla 7',6'' in su in proporzione all'ampiezza del corso d'acqua anche se in questi luoghi il problema dragaggio esiste ed è proporzionale alla quantità di coda depositata in acqua. In altre parole, più coda è fuori, e più facilmente la mosca draga. Un discorso a parte va fatto per i mulinelli. Essendo le rive delle risorgive spesso ricche di vegetazione e dovendo pescare dalla sponda, succede che la coda recuperata dopo il lancio, va ad impigliarsi su questa generando grossi problemi al pescatore. In questi luoghi, anche se personalmente non sono un loro "amante", è utile l'utilizzo di quei mulinelli con il recupero automatico, che sicuramente aiuta molto in queste situazioni.